L'agente Marsha Collins è sopravvissuta a stento a uno scontro con l'assassino cannibale.[1]
Storia
L'agente Marsha Collins e il suo partner stavano pattugliando le strade tempestose di Manhattan quando una figura attraversò di corsa la strada davanti alla loro auto di pattuglia. Inizialmente, Marsha la scambiò per un cane gigantesco, ma in realtà era Vermin, che aveva appena ucciso una giovane donna in un vicolo vicino. Vermin riconobbe l'auto di pattuglia come appartenente alla polizia e, ricordando il trattamento crudele subito in passato per mano delle forze dell'ordine, decise di vendicarsi.
Vermin strappò il partner di Marsha attraverso il parabrezza, facendolo assalire da centinaia di ratti. Con l'attenzione di Vermin distratta, l'agente Collins sparò un colpo, colpendolo al fianco e ordinandogli di richiamare i ratti. Vermin obbedì, poiché i suoi pensieri confusi cominciarono a collegare la voce e la pelle scura di Marsha a sua madre.
Improvvisamente, Vermin balzò sull'agente, leccandole il viso, chiamandola madre e dicendole che l'amava. Mentre Vermin fuggiva, l'agente Collins si accasciò contro l'auto, farfugliando, apparentemente vittima di un completo crollo mentale. Poco tempo dopo, Joseph "Robbie" Robertson stava ascoltando un notiziario sull'attacco, che riportava che Marsha era in un "profondo stato di shock" e il suo partner era in condizioni critiche. Non fu detto nulla di ulteriore sul destino di entrambi gli agenti [2].