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Ciclope, il cui vero nome è Scott Summers, è un supereroe mutante in grado di scagliare raggi ottici dagli occhi e leader sul campo degli X-Men. Scott appare nella serie animata targata Disney+ "X-Men ’97", revival dell'omonima serie animata del 1992. Il personaggio è doppiato da Ray Chase.

Storia[]

Scott Summers era un mutante in grado di scagliare raggi ottici dagli occhi, nonché il primo X-Men in assoluto, dei quali divenne il leader indiscusso, assumendo il nome in codice di Ciclope, al fianco di Bestia, Angelo, Iceman e Jean Grey, della quale si innamorò perdutamente.

Jean intraprese una relazione romantica con Scott ma, durante una missione, venne a contatto con la Forza Fenice e sopraffatta dal potere dell'entità cosmica, si trasformò nella Fenice Oscura. Liberata dall'influenza dell'entità cosmica, Jean tornò infine ad essere una X-Man. Jean e Scott alla fine si sposarono. La cerimonia venne tuttavia interrotta da Sinistro e dai suoi scagnozzi, intenzionati a rapirli per mettere le mani sui loro geni al fine di creare il mutante perfetto. I due vennero salvati dagli altri X-Men e Sinistro fu costretto a fuggire. Il matrimonio si poté così celebrare ma, ad insaputa dello stesso Scott, Jean era stata sostituita con successo da Sinistro con una sua clone.[1]

Un anno dopo la morte del professor Charles Xavier, "Jean" era al nono mese di gravidanza e si era ritirata dalla vita di supereroina, mentre i suoi compagni, adesso guidati da Ciclope, difendevano i mutanti della Terra dalla minaccia rappresentata dagli Amici dell'Umanità e dalle Sentinelle di Trask. Celebrando la vittoria presso la X-Mansion, Ciclope e "Jean" iniziarono a considerare l'idea di lasciare la squadra per dedicarsi completamente al bambino in arrivo, ma la pace ritrovata venne interrotta dall'arrivo di Magneto, nominato erede della proprietà, nonché nuova guida degli X-Men, da Xavier in persona.[2]

Inizialmente diffidenti nei suoi confronti, quando le forze delle Nazioni Unite arrivarono presso la X-Mansion per arrestarlo in seguito ai numerosi atti di terrorismo compiuti dal mutante in passato, Magneto, sperando di ottenere sia la fiducia degli X-Men che degli umani, decise di arrendersi pacificamente e consegnarsi alle Nazioni Unite per sottoporsi a un giusto processo. Durante il processo tuttavia, gli Amci dell'Umanità, guidati da X-Cutioner, presero d'assalto l'edificio e gli X-Men aiutarono i militari a contenere la situazione. Proteggendo gli umani e sventando l'attacco, Magneto riuscì a guadagnarsi la grazia, mentre "Jean" diede alla luce un figlio che chiamò Nathan. Nonostante ciò, in seguito al parto, una donna identica a Jean e in cerca di aiuto, si presentò alle porte della X-Mansion.[1]

Conducendo un'analisi approfondita del loro patrimonio genetico, Bestia riuscì a determinare con assoluta precisione che la Jean che si era presentata alla porta dell'istituto la notte prima fosse quella originale, mentre la loro compagna di squadra era in realtà il suo clone. La vera Jean, infatti, non era mai stata liberata dal laboratorio di Sinistro, molti anni prima. In quanto conservava dei ricordi, la sua clone si rifiutò di credere alla parole del genetista e prendendo con sé il figlio Nathan, si rifugiò nella propria camera dove venne contattata dal suo creatore in persona, Sinistro, che la trasformò nella perfida Regina Goblin. Rilasciando tutta la sua rabbia, "Jean" face sprofondare l'istituto nel caos più totale.[3]

Sinistro intendeva infatti sottoporre il giovane Nathan, che aveva ereditato i poteri della madre, al virus tecnorganico e renderlo così il "mutante definitivo". Per ostacolare i suoi piani, la Jean originale entrò nella mente della sua copia e attraverso i bei ricordi condivisi, la convinse a rivoltarsi contro il proprio creatore. Ma poiché il bambino era già stato infettato dal virus, nella speranza di trovare una cura, il clone di Jean e Ciclope furono costretti a separarsi dal figlio e spedirlo nel futuro insieme ad Alfiere. Ispirata dalle parole della Jean originale, sebbene quest'ultima tentò di convincerla a rimanere presso l'istituto, il clone Jean decise di lasciare la X-Mansion e vivere la sua nuova vita sotto l'identità di "Madelyne Pryor".[3]

Sempre più confusi riguardo i loro sentimenti e distanti a causa della relazione amorosa che Scott aveva creato con il clone di Jean, Madelyn Pryor, e tutto ciò che ne era conseguito durante la sua assenza, Jean baciò Wolverine mentre Scott continuò a mantenere un "rapporto telepatico" con Madelyne.[4] Quando la nazione mutante di Genosha venne rasa al suolo da un'esplosione provocata da una Sentinella Master Mold, provocando la morte di centinaia e centinaia di mutanti, Jean avvertì telepaticamente la minaccia e la morte del suo clone, Madelyne.[4] Organizzata una veglia funebre in onore del compagno caduto durante l'attacco, Gambit, gli X-Men si recarono su Genosha per soccorrere i feriti.[5]

Soltanto l'intervento di Cable, ritornato dal futuro, riuscì a ribaltare le carte in tavola per i mutanti: utilizzando una tecnologia del futuro fu infatti in grado di distruggere la Sentinella, spiegando agli X-Men come Trask e Sinistro stessero in realtà lavorando per un nemico più grande che dovevano assolutamente fermare, Bastion. Egli intendeva infatti sfruttare il massacro di Genosha per iniziare una guerra di 300 anni che avrebbe portato alla schiavitù dei mutanti in un'utopia umana.[5] Per ottenere qualche informazione in più riguardo l'inarrestabile, nuovo nemico Ciclope, Jean e Cable si recarono presso Harmony, in Pennsylvania, dove scoprirono che Bastion era in realtà un ibrido mutante-macchina, fusione di due entità separate: Master Mold ed una sentinella del futuro di nome Nimrod, unite per provocare lo sterminio della razza mutante. Circondati da un mucchio di Sentinelle Prime inviate sulle loro tracce proprio da Bastion, i Summers combinarono i loro poteri per annientarli.[6]

Appreso del genocidio mutante, Xavier, rivelato essere vivo e ospite dell'imperatrice Shi'ar Liliana Neramani, temendo che Magneto potesse dichiarare guerra al mondo intero, a bordo di una navicella Shi'ar fece ritorno sul pianeta Terra chiamando all'appello i suoi X-Men Ciclope, Bestia, Jean e Tempesta.[6] Con l'aiuto del Professor X, gli X-Men si divisero in due squadre per fermare Bastion e Magneto: il Blue Team guidato da Ciclope, diretto sull'asteroide M per affrontare Magneto; e il Gold Team guidato da Tempesta e Jean, diretto al nascondiglio di Bastion nelle Isole Galápagos.[7] Il Gold Team tentò di fermare Bastion una volta per tutte ma quest'ultimo, potenziandosi con la tecnologia del futuro di Cable, riuscì ad avere la meglio e spalancando le ali, si diresse verso l'asteroide M di Magneto per farlo schiantare contro il pianeta Terra. Con l'aiuto di Xavier, Magneto riuscì ad inviare l'asteroide nello spazio, risparmiando la Terra. L'oggetto esplose e con esso, la maggior parte degli X-Men a bordo dell'asteroide.[8]

Prima di sacrificarsi, Jean e Ciclope, ricongiuntosi, riuscirono ad inviare un messaggio psichico a Cable per dirgli addio. Sei mesi dopo, Alfiere svelò a Forge che gli X-Men non erano andati per sempre come tutti credevano, ma intrappolati nel tempo in seguito all'esplosione. Ciclope e Jean erano infatti rimasti intrappolati nel 3960 d.C., un futuro distopico dove incontrarono Madre Askani e un giovane Nathan Summers.[8]

Poteri[]

  • Raggi ottici: la mutazione di Ciclope gli consente di sparare raggi di pura energia cinetica distruttiva dai suoi occhi, tuttavia non può mai disattivare questa abilità. Per fortuna, è immune all'energia emessa dai suoi occhi.

Equipaggiamento[]

Riferimenti[]

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